Il nome di Moriondo deriva da "Mons Rutundus Cherientum" che nel 1216 alludeva alla formazione del rilievo collinare, comprendente le rispettive frazioni di Bausone e Lovencito.

 

Il castello di Moriondo, di proprietà privata, fu fatto costruire dal vescovo Landolfo di Torino, tra gli anni 1010-1039 a scopo difensivo. Esso, assieme a quello di Cinzano, costituiva una posizione strategica al confine del territorio del Marchese del Monferrato. Si trattava di fortificazioni poste a semicerchio intorno al territorio dell'allora vescovo di Torino. Il castello fu molto modificato soprattutto verso la metà dell'ottocento per volere di Gioacchino Faussone.

 

 

In prossimità dell'abitato di Moriondo si trovava la via del Plano, un tratto stradale importante e molto frequentato nel Medioevo perché metteva in comunicazione le terre del basso Monferrato con le terre chieresi e della piana di Villanova.

 

Ma tornando indietro al 1500 sappiamo che a quell’epoca la popolazione, per la maggior parte dimorante nella collina di Viglione (zona cimitero), poco per volta abbandonava quel sito per accasarsi sulla collina di Moriondo, intorno al castello dei feudatari. L'antica parrocchia di Viglione rimaneva scomoda e pensarono di costruirne un'altra in posizione più conveniente. Secondo l'usanza di quei tempi scelsero un sedime attiguo al castello feudale e qui edificarono la nuova chiesa, l'abitazione del priore, la casa ed Il forno della comune.

 

Fu poi demolita e ricostruita nel 1723, perché col tempo era diventata angusta e rovinosa, ma quella attuale venne aperta al pubblico nel 1838, dopo due anni di lavori. Successivamente venne abbellita con quadri di Enrico Reffo di Torino, varie decorazioni visibili a tutt'oggi e venne dotata di organo nel 1862. Quest'ultimo è opera di Felice e Giacomo Bossi, famosi organari operanti in Piemonte nell'800.

 

Come riferito nella Guida ai luoghi della guerra e della Resistenza nella provincia di Torino ( Blu Edizioni,Torino, 2006, pag.43) durante l’ultima guerra Moriondo fu uno dei 18 principali luoghi piemontesi di rifugio di ebrei che fuggivano le persecuzioni razziali del fascismo.

 

L’Ing.Virginio Bruni Tedeschi, fondatore della CEAT, e proprietario del Castello, fu sindaco di Moriondo dal 1946 al 1974.

 

 

Il castello in foto non datata
Il castello in foto non datata